La bonifica dell’amianto è un’operazione di fondamentale importanza per garantire la sicurezza e la salute delle persone e dell’ambiente. Come sappiamo, fino a qualche decennio fa l’amianto veniva considerato un materiale versatile e per questo ampiamente utilizzato in diversi settori, tra cui l’edilizia; tuttavia, si è rivelato estremamente pericoloso per la salute umana a causa delle sue fibre microscopiche che, se inalate, possono provocare gravi malattie respiratorie.
Proprio per questi motivi, laddove viene accertata la presenza di amianto, per garantire un ambiente sicuro per chi vi abita o vi lavora, è necessario procedere con un processo di bonifica dell’amianto, in modo da eliminare o almeno controllare le fonti di esposizione.
Nel corso degli anni, sono state sviluppate diverse procedure di bonifica amianto; le tre principali sono la rimozione, l’incapsulamento e il confinamento.
La rimozione dell’amianto
Questa procedura prevede l’asportazione totale del materiale contenente amianto, eliminando quindi completamente ogni possibile fonte di esposizione. Tuttavia, la rimozione comporta rischi per i lavoratori e l’ambiente, oltre alla produzione di rifiuti tossici che richiedono uno smaltimento appropriato. Di solito, è necessario sostituire il materiale contenente amianto con una sostanza sicura. Nonostante gli svantaggi, la rimozione garantisce un’eliminazione radicale del pericolo di esposizione.
L’incapsulamento dell’amianto
Prevede il trattamento del materiale contenente amianto con prodotti che penetrano o ricoprono le fibre, creando una barriera protettiva sulla superficie esposta. Questo metodo è adatto per materiali cementizi poco friabili. A differenza della rimozione, l’incapsulamento non richiede la sostituzione del materiale e non produce rifiuti tossici.
Tuttavia, a seguito di questo trattamento è necessario prevedere una periodica manutenzione in modo da verificare l’efficacia dell’incapsulamento nel tempo.
Il confinamento dell’amianto
In base a questa procedura, viene installata una barriera che separa il materiale contenente amianto dalle aree occupate dell’edificio. Questo metodo è consigliato per materiali facilmente accessibili, come ad esempio una colonna. Se non accompagnato dall’incapsulamento, è possibile che si verifichi ancora il rilascio di fibre di amianto all’interno del confinamento. Anche in questo caso, bisogna prevedere un successivo e periodico controllo, in modo da garantire un’adeguara manutenzione della barriera fisica.
La scelta della tipologia di bonifica amianto dipende dal tipo e dalle condizioni del materiale, dalla sua posizione e dalla volontà del proprietario di eliminare definitivamente o ridurre il pericolo dell’amianto: se stai cercando un’azienda specializzata nella rimozione e bonifica dell’amianto in Toscana, non esitare a contattarci! CMC Ecoimpianti ti garantisce sempre un intervento rapido, sicuro e naturalmente svolto nel pieno rispetto delle normative vigenti. Contattaci!